L‘industria del cybercrime è costruita attorno allo sfruttamento efficiente delle vulnerabilità e, secondo l’ultimo Data Breach Report di Verizon oltre il 40% delle violazioni è avvenuto attraverso applicazioni web. L’esecuzione di operazioni basilari in materia di igiene e sicurezza, come la corretta configurazione e applicazione delle patch, previene gli attacchi automatizzati provenienti da endpoint compromettenti e chiude la strada agli aggressori. Se da un lato aggiornare le applicazioni solo una volta ogni uno/sei mesi – come ha dichiarato di fare, in media, la metà dei professionisti IT intervistati da Prevoty – non è abbastanza, dall’altro, farlo più volte al giorno è una perdita di risorse che, secondo gli esperti, sarebbe meglio impiegare altrove.
L’indagine ha rivelato che entrambi i gruppi spendono una notevole quantità di tempo per la messa a punto dei sistemi di application security esistenti: i professionisti della sicurezza, per la precisione, spendono più dell’80% del loro tempo per adempiere a questo compito e ciò lascia ben poco spazio ad altre attività altrettanto importanti.